Tarot Journal: scrivere con i Tarocchi, scrivere di sé

Ho sempre amato scrivere, fin da piccola. Avevo dei diari molto carini, con i lucchetti in metallo, copertine a fiori, pagine quadrate. Li riempivo di disegni, di pensieri, di poesie. Ci mettevo dentro piccole foglie secche, ritagli di giornale, adesivi e tutto quello che poteva essere in qualche modo schiacciato tra due pezzi di carta. Mi piaceva farli diventare come dei sandwich ripieni di me, vedere i fogli incurvarsi sotto il peso dell’inchiostro, della colla, dei colori, ma, soprattutto, mi piaceva che lì dentro potessi esprimermi in libertà, trasformando in parole scritte ciò che avevo dentro. Alla fine, quegli anonimi quaderni diventavano piccole opere d’arte.

Scrivere apre la porta del cuore e, purtroppo, superata l’adolescenza, non l’ho più fatto. O, meglio, ho continuato a farlo, ma solo con la testa, per ragioni di studio o di lavoro, abbandonando quella genuinità e quella spontaneità che solo la connessione con le proprie emozioni può dare. Troppi impegni, troppi pensieri, troppa fretta di fare mille cose tutte insieme, che tolgono spazio all’espressione di quel lato umano e creativo che, invece, dovrebbe contraddistinguere la nostra esistenza.

Quante cose belle di noi stessi ci perdiamo,

mentre siamo affaccendati a far girare la ruota del criceto?

A maturità ormai ampiamente raggiunta, mi rendo conto che la maggior parte di noi vive costantemente fuori da sé, rapita dalle incombenze quotidiane e lontana dal proprio sentire. Pochi si fermano a interrogarsi sul senso di ciò che fanno, su come si sentono nel farlo, sulla reale volontà di farlo. Abbiamo automatizzato il nostro stare nel mondo, adeguandoci quasi sempre passivamente a quanto l’esterno ci richiede, senza farci domande o cercare una profondità sotto la superficie. In verità, si sta parecchio bene così, ma, come dicevo sopra, ci perdiamo tanto e, se lo scopo della nostra venuta al mondo è “conoscere noi stessi“, come recita la celebre massima contenuta nel tempio di Apollo a Delfi, allora forse dovremmo fermarci un attimo e ritagliarci un tempo stra-ordinario in cui tentare di scoprire qualcosa di più sul nostro conto.

In questo senso, i Tarocchi possono venirci in aiuto. Chi avrà la pazienza di spulciare tra i libri che ho pubblicato, si accorgerà che amo particolarmente il genere che definirei dei “quaderni operativi“, che richiedono l’attivazione delle abilità di scrittura del lettore, in modo da coinvolgerlo in maniera diretta e anche emotivamente significativa. Già di per sé, scrivere a mano attiva aree del cervello importantissime per lo sviluppo di memoria, creatività e lettura; in più, costringe a fermarsi, a raccogliersi in uno spazio e in un tempo di intimità che non tollerano intromissioni, cosa che favorisce l’emersione di contenuti personali che difficilmente emergerebbero nel verbale. Se a tutto questo aggiungiamo la potenza simbolica dei Tarocchi, otteniamo un’occasione di espressione di sé molto importante, poiché le immagini in essi contenute sono in grado di spalancare le porte dell’inconscio e dell’immaginazione, consentendo a un grosso carico di energia interiore, finalmente, di liberarsi.

In particolare, il Tarot Journal che ho ideato punta a riprodurre l’esperienza del diario dell’adolescenza secondo una rivisitazione in chiave tarologica. Il journaling è una divertente pratica di scrittura, diffusasi particolarmente negli ultimi anni, attraverso la quale si può ricreare un contatto con la propria interiorità, giocando a scrivere di sé stessi come da ragazzi ma con la consapevolezza dell’età adulta. Sono certa che chi ama i Tarocchi apprezzerà questo strumento, che contiene numerose attività mensili, come gli Arcani del giorno, la lista delle cose da fare, le schede dei singoli Arcani da riempire secondo la propria sensibilità, uno spazio per dare loro una forma concreta (con una foto, un disegno, un collage…), lo schema del “Mondo” – ripreso dall’architettura dell’Arcano XXI – da compilare all’inizio del mese per avere una visione ampia delle energie cui prestare attenzione, un tiraggio di mia ideazione legato a un aspetto degli Arcani considerati, il bilancio del mese appena trascorso.

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Davvero una bella girandola di esperienze da fare, ma sempre con metodo e organizzazione, in modo che ciò che emerge ogni mese sia anche raffrontabile rispetto agli altri e possa aiutare a individuare un fil rouge – o anche più di uno – che attraversa l’intero anno, quando non a documentare un’evoluzione interiore di cui, altrimenti, non resterebbe traccia. Nella parte finale del tarot journal, ci sono anche delle pagine per registrare le proprie letture personali, secondo lo schema delle tre carte e quello della croce celtica. C’è tanto spazio a disposizione, il grande formato del volume (A4) lo rende un supporto ideale per contenere comodamente tutto ciò che ci farà piacere consegnargli in custodia, post-it, adesivi, ritagli vari inclusi.

“Riempi il tuo foglio

coi respiri del tuo cuore”

(W. Wordsworth)

Buona scrittura.

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🙂

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