Tarot for dummies

Come può un principiante avvicinarsi al linguaggio simbolico dei Tarocchi in maniera semplice e non traumatica? Una delle domande che più frequentemente mi vengono rivolte è proprio questa: come poter iniziare a dialogare con gli Arcani non avendo conoscenze pregresse sull’argomento. Dirò subito una cosa importante: chi parte da zero percorre una strada privilegiata verso la conoscenza dello strumento, perché non ha pregiudizi o precognizioni di partenza che restringono la sua libertà di pensiero e di azione. Ritenendo che il viaggio del Matto debba essere assolutamente personale e irriproducibile due volte nello stesso identico modo, consiglio, per cominciare, un cammino in solitaria. Ma procediamo con ordine.

Quello dei Tarocchi, inutile girarci intorno, è un mercato, un business in piena regola: corsi, stage, residenziali, consulti…c’è solo l’imbarazzo della scelta. Nel senso – permettetemi una battuta – che spesso chi li propone è davvero imbarazzante. Di “maestri” di tarologia parrebbe pieno l’universo e capisco benissimo che chi è completamente digiuno di nozioni possa avere la tentazione di cedere alle false promesse di questi sedicenti esperti e lasciarsi prendere nella loro rete. Davvero pensate che si possa imparare a “leggere i Tarocchi” in un weekend? Beh, vi dico con assoluta certezza che questo no, non è realistico. In due giorni (scarsi) di corso, avrete appena avuto il tempo di annusare quelle carte, di sentirne debolmente l’odore. Ci dovrebbe essere un dopo, fatto di laboratori di approfondimento, condivisione di letture personali, studio del metodo, esperienze che vengono quasi sempre a mancare.

Se la formazione – sempre ammesso e non concesso, poi, che sia stata svolta da persona seria e autorevole – si arresta a questo punto, avrete soltanto speso soldi inutilmente: “Sì, mi ha spiegato il significato degli Arcani, ma adesso come faccio a metterli insieme?”. E’ così che decine e decine di mazzi di Tarocchi finiscono in fondo a un cassetto, per essere, infine, dimenticati del tutto. La stessa cosa si verifica quando ci si affida ai manuali in commercio, che o banalizzano e semplificano eccessivamente la materia, rendendola quasi insignificante, oppure, all’opposto, la complicano, con l’unico risultato di far sì che il lettore si arrenda dopo poche pagine e desista definitivamente. Un vero peccato. Onde di entusiasmo prematuramente smorzate.

Per evitare che ciò accada, propongo di cambiare approccio e di partire da sé stessi, fidandosi del proprio sentire e delle proprie intuizioni. Non serve “il dono“, non devi possedere doti soprannaturali di chiaroveggenza né superpoteri tramandati da qualche avo: non stiamo parlando di cartomanzia e previsione del futuro (su cui nutro enormi perplessità, per dirla in modo elegante), bensì di contatto con la propria interiorità, dunque non servono altro che un po’ di tempo e la voglia di conoscersi. Per dare avvio al viaggio del Matto, basta procurarsi un mazzo di Tarocchi (consiglio i marsigliesi, perfetti nella loro semplicità grafica. Se non li hai a disposizione, puoi scaricarli gratuitamente qui in bianco e nero, pronti da ritagliare e colorare) e sperimentare la sequenza di contatto che ho già descritto in un precedente articolo. Se sentite di avere comunque bisogno di una guida, invece, vi consiglio, per iniziare, i miei due “quaderni operativi”, in cui non siete recettori passivi di nozioni ma produttori autonomi di contenuti: “Il cammino dei 22 passi. Diario tarologicoper lavorare sulla semantica degli Arcani e sul contatto con la loro simbologia, e il “Quaderno di giochi tarologici. 10 esercizi con il Tarot per affinare l’arte della lettura“, dedicato a veri e propri esercizi di lettura di frasi tarologiche, dalle più semplici alle più complesse. Piccola spesa, massima resa.

Riassumo qui e amplio i primi passaggi, relativi alla semantica degli Arcani, che a me paiono utili per prendervi contatto:

  • osservazione attenta delle immagini fino al più piccolo dettaglio;
  • descrizione oggettiva della scena e dei personaggi raffigurati;
  • interpretazione soggettiva della scena e dei personaggi raffigurati: cosa significa, per te, questa carta? Che sensazioni ti dà? Cosa evoca nella tua mente? Quali temi e parole richiama?

Consiglio di scrivere tutto ciò che emerge e di arricchirlo man mano che la conoscenza dei Tarocchi si accresce e si affina: è molto bello e istruttivo avere a disposizione il tracciamento del proprio percorso di conoscenza.

Una volta fatto questo, si può iniziare a lavorare sulle combinazioni di carte. La cosa più interessante e semplice da fare è estrarre casualmente due carte dal mazzo e fare il gioco delle differenze e delle analogie, che consente di mettere in relazione le immagini tra loro e definire ciò che le accomuna e ciò che le rende diverse (può trattarsi dell’atteggiamento, del movimento, della direzione dello sguardo, del colore degli abiti, del paesaggio, di un dettaglio specifico e così via). Con le stesse lame, si può poi procedere a inventare delle storie: i simboli sono, per loro natura, polisemici, pertanto con due semplici carte sarà possibile accedere a un vastissimo repertorio di narrazioni possibili. D’altronde, come ho spiegato nel mio saggio dedicato a “Il castello dei destini incrociati” di Calvino, i Tarocchi costituiscono un vero e proprio strumento narrativo e ogni lettura di essi è, per l’appunto, un esercizio narrativo eseguito a beneficio di qualcuno che interroga sé stesso attraverso le carte.

Questi (apparentemente) elementari esercizi sono efficacissimi per sviluppare un certo grado di confidenza con il linguaggio simbolico del Tarot e accendere la scintilla dell’intuizione nell’osservatore. Nel quaderno di giochi tarologici sono, poi, contenute ulteriori evoluzioni di questi “giochi”, che suggerisco di affrontare in sequenza, in quanto specificamente ordinati per livello crescente di difficoltà.

A quelli pratici ora forniti, aggiungerei dei semplici suggerimenti sull’atteggiamento da assumere in questo primo approccio con gli Arcani:

  1. non cercare ancoraggi teorici preconfezionati, in questa fase non servono. Affidati al tuo entusiasmo e alla tua voglia di esplorare, è più che sufficiente a dare l’avvio a questo viaggio di autoconoscenza.
  2. Sii disponibile a metterti in gioco. Con le carte, da che mondo è mondo, si gioca. In questo caso, si gioca e si impara moltissimo, anche se si è grandi, grossi e vaccinati.
  3. Fidati delle tue intuizioni, lasciale parlare. Ricorda che sei davanti a un linguaggio simbolico, diretto all’inconscio e all’emisfero destro. Qui, razionalizzare è inutile, oltre che deleterio.
  4. Dai sfogo alla tua creatività. Se le immagini ti fanno venire voglia di cantare, dipingere o declamare poesie, fallo. E abbi cura di annotare tutto a futura memoria.
  5. Mantieni un sano contatto con la realtà. Entrare nel mondo dei simboli non significa isolarsi dal mondo, al contrario, vuol dire avere nuovi strumenti per stare meglio nel mondo.
  6. Sii Maestro di te stesso, non cercare una guida fuori di te, ora; più oltre, ci sarà tempo per farlo, se lo riterrai opportuno.
  7. Accogli i dubbi e le incertezze che verranno come un fatto naturale. Dove non c’è dubbio, non c’è crescita.
  8. Il cammino è lungo,la volontà dev’essere salda e forte. Sii determinato a giungere fino in fondo.
  9. Non avere paura di fare luce sulle tue emozioni e sui tuoi pensieri, anche i più oscuri: siamo fatti di luce e ombra, siine consapevole.
  10. Lasciati sorprendere da ciò che emergerà durante il viaggio, non tutto è sempre scontato, prevedibile e controllabile.
  11. In questo viaggio, concediti la libertà di osservarti da punti di vista diversi e insoliti, di guardarti in maniera differente e di scoprire cose nuove su di te. Da un viaggio importante non si torna mai come si è partiti.
  12. Vai piano, prenditela comoda, gustati il cammino e il panorama. Non avere fretta di arrivare. La meta è il viaggio stesso.
  13. Sii autentico. Questo è un viaggio intimo e personale. Non c’è giusto e non c’è sbagliato. Ci sei tu. E basta.

Per ora, è tutto. Mazzo alla mano, è ora di cominciare. Buon viaggio.

PICCOLA BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO:

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2 Risposte a “Tarot for dummies”

  1. Consiglio davvero spassionatamente “Il cammino dei 22 passi”… Un viaggio divertente e sorprendente, che ci accompagnerà nella conoscenza degli Arcani che vivono dentro ciascuno di noi!!

    1. Grazie Laura! Confermo che con te ha dato eccellenti frutti…un abbraccio!

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